Per anni i corsi preparto sono stati considerati “una cosa da mamme”. E i padri? Per fortuna i tempi sono cambiati. Ora sono sempre di più i papà al corso pre-parto. Sono lì, al fianco della loro compagna, pronti a imparare, ascoltare, condividere.

Molti papà si immaginano annoiati al corso pre-parto, come fosse una tediosa lezione di anatomia. Ma la realtà è diversa. Si parla di emozioni, cambiamenti, legami. Si impara a leggere il linguaggio del neonato, a capire come sostenere la compagna, a gestire la fatica e i primi momenti da genitori.
Partecipare è un modo per diventare attori protagonisti della nascita, non semplici spettatori.
Essere presenti significa dimostrare attenzione, empatia. Quando si ascolta insieme un’ostetrica che parla di allattamento, o si guarda un video sulla nascita, non si crea solo competenza: si crea complicità.
Sempre più ospedali prevedono e incoraggiano non solo i papà al corso pre-parto, ma la presenza del partner durante il travaglio e il parto. Per essere davvero d’aiuto, non basta tenere la mano. Serve sapere cosa sta succedendo, come respirare insieme, quando è il momento di parlare e quando semplicemente stare lì, in silenzio e vicinanza. I corsi servono pure a questo
Anche i padri, poi, hanno le loro paure: il dolore, l’imprevisto, il sentirsi impotenti o inadeguati.
Partecipare al corso aiuta a conoscere e normalizzare molte di queste ansie. E a creare, con l’arrivo del piccolo nella vita di tutti i giorn, un legame più concreto e profondo.
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