Le giornate si allungano, l’estate si avvicina e il richiamo del sole è più forte che mai. Dopo mesi di grigiore, chi resiste alla tentazione di una abbronzatura perfetta? Attenzione: il sole può essere un alleato del buonumore… o un nemico silenzioso. Non si tratta di allarmismi, ma di prevenzione vera. Perché ancora oggi troppi adulti – e troppi genitori – ignorano quanto possa essere pericolosa una semplice scottatura, specie se avvenuta durante l’infanzia o l’adolescenza. Può aumentare significativamente il rischio di melanoma, uno dei tumori della pelle più aggressivi.

Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma dell’Istituto Pascale di Napoli, in occasione di maggio, mese della prevenzione del melanoma, ricorda i 7 errori da non fare.
“Il melanoma – dice Ascierto a Leggo – è uno dei principali tumori che insorgono in giovane età e costituisce in Italia attualmente il terzo tumore più frequente in entrambi i sessi al di sotto dei 50 anni. Negli ultimi 20 anni la sua incidenza è aumentata drammaticamente passando dai 6.000 casi nel 2004 agli 11.000 nel 2014, fino agli oltre 17.000 stimati nel 2024. Si stima che quasi 9 melanomi su 10 siano prevenibili, ma ancora tanti italiani non sanno come farlo correttamente”.
Il medico aggiunge: “Nonostante le numerose campagne di informazione e sensibilizzazione, i dati sull’aumento dei casi di melanoma ci suggeriscono che molti italiani sono ancora poco cauti e attenti alla prevenzione. In particolare ci sono 7 comunissimi errori che si tendono a fare e che rischiano di vanificare gli sforzi per proteggersi dagli effetti negativi dei raggi Uv”.
I 7 errori da non fare per l’abbronzatura:
1) Pensare di abbronzarsi in sicurezza. Sbagliato. Non esiste un modo sicuro o sano per abbronzarsi. Quando ci si abbronza, la luce ultravioletta stimola le cellule della pelle a produrre pigmenti per cercare di proteggere il Dna delle cellule, ma questa protezione è minima e quindi ci si potrebbe comunque scottare e così aumentare il rischio di melanoma.
2) Pensare che la crema solare offra una protezione al 100%. Sbagliato. Utilizzare la protezione solare non è un ‘permesso’ per abbronzarsi. La crema solare, anche con un fattore di protezione molto alto, non protegge totalmente dai danni dei raggi Uv.
3) Non usare la protezione solare perché si ha la pelle scura o perché si è già abbronzati. Sbagliato. La pelle scura non è immune ai danni del sole: i raggi Uv possono comunque penetrare e causare danni al Dna cellulare, aumentando il rischio di melanoma. Le persone con la pelle scura, infatti, possono comunque scottarsi, anche se meno frequentemente di quelle con la pelle chiara. Inoltre, il melanoma spesso si manifesta in aree del corpo che non sono regolarmente esposte al sole, come i palmi delle mani, le piante dei piedi, sotto le unghie.
4) Utilizzare le creme solari dell’anno precedente. Sbagliato. L’efficacia delle creme solari può arrivare al massimo fino a 12 mesi dall’apertura della confezione e solo se è stata conservata correttamente con il tappo ben chiuso e non esposta a temperature alte.
5) Proteggersi di meno se è nuvoloso e c’è vento. Sbagliato. E’ possibile scottarsi anche quando il cielo è nuvoloso e c’è vento. I raggi Uv penetrano comunque attraverso le nubi sottili, quindi anche se pensi che non ci sia il sole, potresti comunque scottarti.
6) Rinunciare agli occhiali da sole, ritenendoli superflui. Sbagliato. Il melanoma può colpire anche l’occhio. Per questo è importante indossare occhiali da Sole con protezione Uv al 100% oppure occhiali protettivi anti-Uv.
7) Pensare che le creme doposole riparino i danni provocati da una scottatura. Sbagliato. Le creme doposole hanno la funzione di idratare la pelle dopo l’esposizione al sole. In molti casi contengono anche sostanze lenitive che alleviano la sensazione di bruciore e l’arrossamento dovuto alla scottatura. Tuttavia non possono avere alcun effetto benefico su eventuali danni al Dna prodotti dai raggi Uv.
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